Ancora oggi che ho alle spalle oltre 40 vendemmie, devo sempre inchinarmi davanti alla tua età, o marna millenaria sulle ripide coste della montagna, laddove, oltre nulla si può coltivare, potrei parlare della tua vita ideale per i ceppi e vantarmi di quel microclima inimitabile, di quel luogo che è un cru, che è come avere la massima onorificenza: ne è garantito il rispetto.
Solo all’ultimo saprò de sarà mantenuta la promessa. Se il sogno si avvera. Solo se Dio vuole. E’ vana la lotta contro una castrante gelata primaverile o contro la frusta di una grandine impietosa. Solo se Dio vuole, eccomi pronto a rubare gli acini a quest’uva dorata o rubiconda, energica ed unica, sempre avara, i cui semi perpetueranno la natura
L’ho sognata per anni. L’ho voluta così, perché così l’avevo nel cuore. Di mio pugno dunque il progetto, ambito e coccolato. È per me una capanna, la mia cantina, di monastica semplicità, ampia a custodire i vini che io rispetto, è nata per lavorarci ed ospitare. Forte di materiali naturali antichi: mattone, pietra, sasso, legno, vetro e ferro, capaci di resistere agli scuotimenti di questa mia terra, ahimè, spesso percossa da terremoti.